Buongiorno,
a nome del Comitato “Osservatorio quartiere 5”, composto da oltre 100 cittadini dei quartieri del Sodo e di Castello (Comune di Firenze, zona nord-ovest, direzione Sesto Fiorentino), desideriamo esprimere il nostro profondo dispiacere e disappunto per come le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni hanno trattato il nostro territorio.
Il nostro quartiere si trova ai confini di una fascia verde pre-collinare, ricca di ville medicee e altri edifici storici minori, e da tempo è soggetto a operazioni di cementificazione e consumo di suolo che ne stanno degradando l’aspetto e compromettendo la sostenibilità ambientale.
Circa 20 anni fa, si decise di collegare la viabilità tra Sesto e l’ospedale di Careggi, con l’impegno di realizzare un parco verde in un’area agricola adiacente, come misura di mitigazione. Tuttavia il parco non è mai stato realizzato, mentre la viabilità si è spesso rivelata difficile a causa dell’elevato traffico, e l’accesso all’ospedale rimane praticamente inoperativo, con i mezzi di soccorso che continuano a utilizzare la vecchia viabilità.
Circa due anni fa, nel sito dove avrebbe dovuto sorgere il parco, sono invece comparsi due antenne 5G, di cui abbiamo avuto notizia solo all’inizio dei lavori. Una di queste domina una striscia di case a meno di 50 metri, creando preoccupazioni per la salute e il benessere dei residenti.
Inoltre, a giugno 2024 abbiamo appreso che nell’area destinata al parco verrà installata una cabina elettrica di trasformazione primaria. Anche in questo caso, tutto è partito senza alcuna comunicazione ufficiale o confronto con i cittadini: il progetto, datato settembre 2023, sembra essere stato ideato mesi prima, senza coinvolgimento della comunità. Le conferenze dei servizi si sono svolte nel silenzio totale, ignorando totalmente le istanze di chi vive e lavora in zona.
Dopo un anno di richieste siamo riusciti ad ottenere alcuni incontri con le amministrazioni (recentemente con il presidente della Regione Giani e la vicesindaca del Comune di Firenze Galgani, ma i lavori sono comunque iniziati nonostante un ricorso al TAR presentato otto mesi fa per vizi di procedura. I lavori, particolarmente rumorosi, procedono senza rispetto per le normative e le esigenze della comunità.
Durante tali incontri, molti amministratori hanno ammesso che il progetto avrebbe potuto essere realizzato in modo diverso o in un’altra zona, ma si sono giustificati dicendo che il progetto deve andare avanti per motivi legati al PNRR, e che ritardi al corso dell’opera non possono esser previsti per tale motivo. E-distribuzione, inoltre, non ha saputo spiegare chiaramente l’utilità di questa cabina, limitandosi a citare “miglioramenti generici della gestione della rete”, senza motivare perché questa installazione sia così urgente e indispensabile, considerando che nel raggio di pochi chilometri ne esistono già altre sei.
Tra l’altro, questo progetto presenta, a nostro avviso, numerose e gravi lacune tecniche: dal sito di installazione, su terreno agricolo poco solido e soggetto a interferenze con le falde acquifere, alle evidenti problematiche di impatto visivo, che coinvolgono almeno due delle ville medicee. Ricordiamo che, quando un’area viene dichiarata zona di rispetto, tale status deve essere rispettato sempre, non solo quando fa comodo. La superficie occupata è sproporzionatamente maggiore rispetto ad altre cabine primarie della zona, e la vicinanza a abitazioni, a una chiesa e a una scuola, con trasformatori collocati a meno di 10 metri da proprietà private, è semplicemente inaccettabile.
Inoltre, non sono state prese in considerazione tecnologie più moderne, meno impattanti e già adottate in altri contesti, come l’interramento o le cabine isolate in gas. Questo progetto appare realizzato con superficialità e poca cura, come se fosse stato messo insieme senza un’adeguata pianificazione e rispetto per le reali esigenze della comunità.
Per questi motivi, ci sentiamo presi in giro. Il benessere dei cittadini deve essere al centro delle decisioni, e i soldi non possono essere l’unico obiettivo. Continueremo a opporci con tutte le nostre forze a questa follia, e faremo tutto il possibile affinché l’atteggiamento delle amministrazioni nei confronti dei cittadini cambi radicalmente.
Qualsiasi impatto, come emissioni, rumore, luminosità notturna o alterazioni del suolo, verrà accuratamente monitorato dopo l’installazione. In caso di mancato rispetto delle normative, ci riserviamo il diritto di rivolgerci alle autorità competenti affinché tutto venga riportato alla normalità.
È ora di smetterla di trattare i cittadini come l’ultima ruota del carro!
Sarebbe auspicabile un bel passo indietro da parte degli amministratori rispetto ad una decisione iniqua presa così superficialmente! Così abbiamo chiesto in questi giorni un atto di coraggio politico da parte delle amministrazioni che si concretizzi nell’annullamento dell’autorizzazione concessa ad E-distribuzione.
Tramite questa lettera aperta abbiamo ritenuto giusto farvi sapere come si comportano le amministrazioni locali, con la speranza che situazioni incresciose come questa non debbano ripetersi in futuro.
Ringraziamo anticipatamente per il tempo che ci dedicate leggendo questa lettera. Restiamo disponibili per chiunque voglia approfondire l’argomento.
Cordiali saluti,
Comitato Osservatorio Quartiere 5
Si Verde No Centrale elettrica